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sabato 13 gennaio 2018

Falle di sicurezza, batterie obsolete e... clienti troppo esigenti.

Il mondo informatico è impazzito, in questi mesi.
Qualche tempo fa è stata scoperta una grave falla di sicurezza dei protocolli Wi-Fi. Apple, in pochi giorni, ha scoperto come risolvere il problema salvando milioni di Mac / iPhone / iPad collegati alle Reti mondiali dall'essere spiati.
Ora ci risiamo: ogni Computer del mondo è a rischio. Stavolta a causa di una falla di sicurezza dei Processori (quindi non centra nulla il Sistema Operativo usato).



Processori: le falle Meltdown e Spectre.



In pericolo i chip di Intel e AMD : quindi la quasi totalità dei Mac e PC del pianeta!
Sfruttando la capacità multi-core del Processore di elaborare ogni richiesta di un qualsiasi Software e, contemporaneamente, pre-elaborare le alternative, sono state messe a punto due procedure per prendere possesso di ogni Computer dotato di quelle marche di Processore, colpendoli grazie a queste "predizioni": gli hacker, infatti, potevano agire dall'interno di un Programma in esecuzione (falla Meltdown), bypassando solo il firewall, oppure attraversare anche la sua sandbox, l’ambiente virtuale in cui opera, proprio come farebbe un fantasma attraverso i muri (falla Spectre) impadronendosi del resto del Sistema.
Anche in questo caso, Apple ha già chiuso con successo la porta in faccia agli hacker, modificando il modo in cui i Processori elaborano i dati. Purtroppo, alcuni Software che richiedono l'elaborazione di una mole considerevole di task contemporaneamente, ad esempio Applicazioni di editing video e giochi, al momento risultano più lenti del consueto a causa della sorveglianza continua delle patch che li proteggono.
Apple ha messo una pezza al problema? Bene: Safari e Mac OS High Sierra sono ora protetti dagli attacchi. Ma bisogna puntare il dito contro i produttori di chip che, fieri delle super-prestazioni raggiunte dai loro Processori, da anni hanno ignorato la sicurezza di noi Clienti nel più totale riserbo. E gli hacker ne hanno approfittato, accedendo facilmente alle predizioni, o "esecuzioni speculative” che dir si voglia, trattandosi di speculazioni sulle richieste che un Software potrebbe richiedere al Processore.
Un mea culpa sarebbe gradito.



Batterie.

Obsolescenza programmata degli iPhone e dei Mac?
Nemmeno per sogno.
Conta di più raggiungere alte performance "a tutti i costi" o la "salute" del vostro dispositivo?
Limitare le capacità di un iPhone non ha senso se il motivo è solo quello di obbligare i Clienti a comprare i nuovi modelli.
(E, poi, perché gl'insoddisfatti dovrebbero ricomprare iPhone?)
Ha senso, invece, se alcune operazioni molto lunghe rischiano di surriscaldarlo:



provocando lo scioglimento dei componenti interni, l'esalazione di fumi nocivi e, peggio ancora, l'esplosione della batteria:



Anni fa, sia in ambiente iOS che Android, non c'era alcuna tutela contro la fusione della scheda madre di un dispositivo o il principio d'incendio della batteria.
Finché Apple non programmò un "termometro software" che spegneva il telefonino per alcuni minuti in caso le temperature fossero state troppo basse o troppo alte rispetto a quelle operative. Non ci furono grosse polemiche, per questo. I casi eclatanti, infatti, furono altri. Uno su tutti: con la nascita di Siri molti utenti di iPhone 4 si scagliarono contro Apple per la scelta di far operare l'assistente virtuale solo sui modelli avanzati: quelli della serie 4s. Scoppiò una delle diatribe più feroci lette in questi anni quando alcuni team di jailbreakers sviluppatori riuscirono a far funzionare Siri sui modelli della serie 4, dimostrando (secondo loro!) che Apple aveva "castrato" i terminali precedenti per vendere quantità più elevate dei modelli avanzati, molti Utenti gridarono allo scandalo!
Da un punto di vista di marketing, in effetti, la notizia non fece buona pubblicità ad Apple.
Ma, in seguito, quando questi terminali della serie 4 accusarono continui rallentamenti e spegnimenti dovuti alla sofferenza del Processore nell'eseguire quella versione modificata di iOS, Apple si prese la rivincita. Molti Utenti, schierati inizialmente con i jailbreakers, si rimangiarono le accuse sostenendo che Apple avesse fatto bene i propri conti prima di offrire Siri anche su modelli il cui Processore non era adatto, alla lunga, ad offrire un uso decente dell'assistente virtuale.
Hardware e Software vengono sviluppati da Apple per girare al meglio insieme. Chi ha Mac da prima che commercializzassero l'iPhone lo sa bene.
Tornando ai giorni nostri: se in Francia hanno deciso di aprire una class-action contro Apple, falliranno clamorosamente. Non ci troviamo di fronte alla tecnica commerciale scorretta denominata osbolescenza programmata!
Se ogni anno, in autunno, sono migliaia i possessori di cellulari iOS che riescono ad installare il Sistema presentato per i nuovi terminali sui loro vecchi iPhone è anche merito del meccanismo che li rallenta. E frena l'usura delle batterie obsolete. Come funziona? Semplicemente, il Sistema confronta i picchi di calore della batteria mentre vengono eseguiti i vari Software e decide quanti task eseguire contemporaneamente per non provocare un surriscaldamento eccessivo dell'accumulatore. Infatti, le batterie obsolete (cioè con una o più ricariche effettuate quotidianamente da almeno 2 anni) possono incendiarsi facilmente se messe sotto stress.
Quindi, se adoperate il vostro iPhone per lunghe telefonate, scrivere messaggi o navigare il web, difficilmente noterete tali rallentamenti descritti dalla stampa contraria ad Apple. Piuttosto, avvertirete solo il surriscaldamento del Dispositivo. E un Device caldo, ma funzionante "in sicurezza", non può diventare un capo d'accusa da portare in un tribunale serio.
Non sentitevi frodati, anzi: pensate ai tantissimi casi di smartphone Android, negli anni scorsi, che prendevano fuoco dopo ore di utilizzo intenso o mentre erano tenuti in carica con alimentatori non originali e, proprio per l'assenza di simili meccanismi di spegnimento preventivo, fondevano o esplodevano.
Quanti di quegli Utenti Android avete sentito vincere una causa contro i rispettivi produttori? Io nessuno. Perché "la notizia" fornita dalla stampa è sempre stata l'uso di un cavo o di un alimentatore non sicuro prodotto da terze parti o di un problema sulla linea elettrica. Quei produttori non hanno  mai ammesso di non aver previsto su ogni loro prodotto, anche su quelli low-cost, una soluzione per salvare il dispositivo da fusione o esplosione. Ma, fortunatamente, in questi anni anche nel mondo Android i top di gamma vengono progettati seguendo la stessa filosofia di Apple.
Il meccanismo di auto-limitazione, infatti, allunga la vita di ogni Smartphone e tutela l'investimento dei Clienti tutti.


E il cambio della batteria a prezzo folle?
Sì, è pazzesca l'offerta Apple di vendere a 29€ batterie nuove (sostituzione compresa) che, fino a poco tempo fa, costavano 3 volte tanto. Ma, di nuovo, questa politica è il contrario di "programmare" una qualche tipo di obsolescenza. Infatti, quanti Clienti opteranno per cambiare il loro terminale e non la sola batteria? Molto pochi, ho idea. Apple guadagnerebbe "una fortuna" da loro?



Nessuno si senta obbligato a cambiare batteria, comunque. Se osservate effettivamente un rallentamento Software significativo mentre svolgete operazioni complesse, agite. E, possibilmente, confrontatevi con chi possiede un altro terminale dotato di una batteria meno usurata della vostra.

Come calcolare la vitalità della vostra batteria?



L'unica vera polemica da muovere contro Apple, secondo me, è quella di non aver mai speso una parola per spiegare questo meccanismo ai Clienti: sarebbe stato più saggio mostrarlo durante i Keynote, ad esempio, dimostrando la maggior sofisticatezza di un iPhone rispetto alla concorrenza.
Di tante killer-features proposte in questi anni, vantare un terminale che non s'incendia credo sarebbe stata un'altra carta vincente.